Studio visit con Bäst: l'essenza del creare con l'artista senza volto di New York City.
È una fredda mattina autunnale newyorkese quando saliamo sulla subway in direzione Brooklyn: qui a NYC, la metropolitana è il mezzo per raggiungere tutti e anche quello più interessante per vivere i diversi quartieri della città.
Usciti dalla metro si respira subito il clima artistico di questa zona: le mura di ogni edificio sono coperte da graffiti e murales. Si vedono artisti in azione e si sente il profumo di un posto che è in continuo cambiamento. Infatti, questa città ha il potere di essere sempre diversa.
Oggi andiamo nello studio di Bäst.
Bäst è un giovane artista americano, che in passato ha collaborato con Banksy e ha anche firmato una collezione per Marc Jacobs, le cui felpe sono le uniche ad essere incellofanate e ben sigillate nell'eclettico e disordinato studio.
Il suo disordine però è un concentrato potente di vecchi ricordi, nuove idee, progetti in corso: è l’essenza del suo creare.
Incontriamo per puro caso l’artista mentre ci dirigiamo verso il suo studio. Sono le 12 e per lui è decisamente tempo di bersi una birra. Così ci fiondiamo in uno dei piccoli pub del quartiere, beviamo una Guinness, lui ne scola due nel giro di pochi istanti, e poi via, ora di andare.
Eccoci nel suo studio, e mentre ci mostra alcuni dei suoi nuovi lavori, attacca subito la musica del suo Iphone.
Bäst è sempre di buon umore, nella vita ha fatto molte professioni, e i volti che disegna e riproduce nelle sue mille forme sono quelli che ha incontrato durante il suo percorso.
Apprezza quello che fa e lo esprime con ciò che lo ispira.
Paradossalmente, una delle sue principali caratteristiche è la sua non-identità. È un artista senza volto, molti lo conoscono solo tramite le sue opere, talvolta dipinte da marionette animate che lui dice di appendere e manovrare dalle travi del suo studio.
Ci racconta anche qualche aneddoto, come le toppe prese da una fabbrica abbandonata, in cui tutto ciò che era dentro era stato lasciato come se qualcuno avesse fretta di liberarsene. Queste sono state poi utilizzate dall’artista per personalizzare un modello di scarpe del marchio Pro Kets.
Nelle opere di Bäst, ogni elemento delle composizioni, seppur parte di un’altra “storia”, perché appunto elemento di riciclo oppure di scarto, torna a nuova vita, con un altro tipo di armonia, la sua.
Sono ormai le 4, decidiamo di pranzare. Dopo la visita, Bäst ci porta a mangiare in un’ottima pizzeria italiana, lì passiamo almeno 3 ore a parlare davanti ad una buona bottiglia di vino rosso.
Questo è una piccola preview su Bäst. Per apprezzarlo ancora di più, il 15 dicembre inauguriamo da Cellar Contemporary una mostra personale dell’artista.
Vi aspettiamo!