Come parlare di famiglia tramite l'arte di Federico Lanaro
Inaugura sabato 26 novembre la mostra ideata e curata dallo Studio Buonanno Arte Contemporanea di Trento in collaborazione con Cellar
Contemporary e presentata dalla giovane critica d’arte Camilla Nacci.
Famiglia è una parola che racchiude un'oceano di significati, tradizioni, leggende, storie, ricordi. Proprio attraverso quell'oceano le “onde” di Federico Lanaro ci vogliono traghettare nell'universo simbolico dell'artista, il quale grazie alla sua sensibilità porta alla luce ciò che i legami familiari possono essere, diventare, rimanere.
In occasione del Festival della Famiglia i grandi temi dell'unione, del gruppo, del supporto, della collaborazione reciproca vengono a galla attraverso lo stile del giovane artista trentino, che nascondep'' la capacità di saper parlare più lingue, di poter esser guardato da destra come da sinistra, dall'alto in basso, da lontano e da vicino, sapendo raccogliere una visione a più piani che consegna nelle mani dello spettatore la scelta di quanto profondo possa rivelarsi il significato dell'opera. Le onde stesse, ci spiega Lanaro, rappresentano quel movimento mai stanco delle relazioni e dei legami che ci rafforzano e ci danno la capacità di non sprofondare negli abissi: “Come un’onda oscilliamo tra estremi. Il periodo tra un picco e l’altro determina il ritmo, la coordinazione e la collaborazione con altre persone determina il moto o lo stallo. La mia famiglia è la mia squadra, ogni componente ha un remo. La mia famiglia è la mia onda, quando c’è e quando manca. Nella visione di questa mostra ho immaginato dei quadri allegorie del vivere comune, degli oggetti funzionali ma totemici come i remi (arricchiti da figure simboliche) e le altalene, un’installazione sonora”.