ÜBERGANG | PASSAGGI D'ARTE CONTEMPORANEA

Passaggi d’arte contemporanea alla Tagliata Superiore di Civezzano

Dal 4 agosto al 10 settembre la città di Civezzano ospita, presso la Tagliata Superiore del Forte di Civezzano, la mostra d’arte contemporanea ÜBERGANG. A cura della Galleria Cellar Contemporary, in collaborazione con lo studio d’arte Raffaelli, in continuità con la manifestazione “Arte Forte” svoltasi nell’anno 2016, l'evento prosegue la riflessione sulla ricontestualizzazione dell’incomparabile patrimonio di costruzioni belliche di epoca austroungarica riunite nel Circuito dei forti del Trentino attraverso i molteplici linguaggi dell’arte contemporanea.

La Tagliata stradale superiore (Obere Strassensperre) di Civezzano, articolazione della fortezza austroungarica di Trento allo sbocco della forra del torrente Fersina, sorge in un punto strategico per controllare il passaggio obbligato verso Pergine, la Valsugana, la pianura veneta. La Tagliata è l’unica parte pervenuta integra- recentemente restaurata, resa visibile ed agibile per mostre ed eventi artistici e culturali, del poderoso fortificato austriaco di Civezzano costruito, su incarico del Genio militare, dall’impresa trentina di Francesco Ranzi dal 1867 al 1876: avrebbe dovuto difendere Trento da un attacco proveniente da est e si collegava alle altre opere militari del vicino monte Calisio e del monte Celva.

Grazie al coinvolgimento di Cellar Contemporary, con la mostra “Übergang” l’arte contemporanea invade gli spazi della Tagliata superiore di Civezzano dando vita ad un dialogo ideale tra passato e presente incentrato sul concetto di passaggio e transizione, nel rispetto sia della personalità storica del luogo che della necessità di cambiamento insita nella contemporaneità espressa dagli artisti. Questa mostra d’arte contemporanea vede esposte in un insolito e originale luogo, ricco di storia, fascino e mistero, le opere di 5 artisti come David Aaron Angeli, Stefano Cagol, Federico Lanaro, Andy Ness e Laurina Paperina, che sono stati chiamati a interrogarsi sui concetti di passaggio e transizione.

David Aaron Angeli, nato in Cile nel 1982 sin da piccolo vive in Trentino dove attualmente lavora, nelle sue opere ricche di simboli e richiami a società primordiali, attraverso il linguaggio della scultura rievoca il tema del viaggio dell’uomo durante e oltre la vita.

Stefano Cagol recupera le sperimentazioni che hanno attraversato il ’900 e le aggiorna con strumenti nuovi, affidandosi alla tecnologia ed ai linguaggi della comunicazione. Attraverso l’ibridazione di mezzi, strumenti e messaggi, realizza veri e propri progetti, incarnando la figura di artista-progettista. In una dimensione emotiva dell’immagine, con leggera critica e acuta ironia, vengono rilette le questioni che stanno plasmando il nuovo millennio e che stanno portando ai cambiamenti in atto nella società contemporanea. In particolare, la collocazione nel forte di una delle opere presenti in occasione della mostra, viene rivista l’idea del “confine” che assume una connotazione molto più ampia in quanto non si riferisce esclusivamente al confine geografico fra i popoli, bensì a qualsivoglia tipologia di “confine” o “barriera” si possa creare nella vita di tutti i giorni: una barriera, un ostacolo, un confine linguistico, culturale, storico, politico, sociale, ma allo stesso tempo il “confine” dev’essere visto come la possibilità concreta di andare oltre, la possibilità e soprattutto la voglia e la necessità di sconfinare, idealmente e fisicamente, dallo spazio, segnando un passaggio e indicando possibili direzioni da percorrere.

Il filo rosso che, invece, guida il pubblico attraverso le opere di Federico Lanaro è proprio la sua capacità di sintetizzare in maniera rapida e precisa concetti e riflessioni in un linguaggio contemporaneo. Fulcro, come sempre, della ricerca dell’artista è l’indagine del comportamento. Declinando di volta in volta la sua visione nei rapporti animale- uomo, animale-animale o uomo-uomo, nelle tattiche e nelle strategie sportive, senza mai perdere di vista lo stretto contatto con la natura e con gli elementi del paesaggio, Federico Lanaro crea situazioni paradossali di cui è arbitro e in cui interroga lo spettatore. Trovano così rifugio nel forte amici e nemici, attaccati e attaccanti, in un continuo passaggio che metaforicamente suggerisce il rimbalzo della palla nel tennis, spunto finale, questo, rielaborato dall’artista per un intervento site-specific proprio in occasione di questa mostra.

Centrale, invece, per le opere di Andy Ness è il tema del viaggio, l’artista statunitense ha, infatti, tradotto in una serie di dipinti su carta le emozioni e le suggestioni dei viaggi compiuti tra le rovine dell’antico Impero romano e il Nord Africa. Le culture dei due paesi sono stati una vera e propria fonte di ispirazione e i ricordi di questo viaggio dopo essere stati raccolti in schizzi e immagini, sono stati trasposti e interpretati dall’artista sotto forma di racconto.

Laurina Paperina è nata a Rovereto (TN) nel 1980. Si autodefinisce “una papera con una testa umana”. Dipinge, disegna, crea installazioni, animazioni video e qualche volta utilizza la fotografia. Spirito corrosivo, umorismo nero e comicità assurda sono i tratti che la contraddistinguono e la rendono tanto impertinente quanto originale. Per la mostra l’irriverente artista trentina ha realizzato un intervento video e audio che attraverso l’immancabile ironia che contraddistingue le sue opere, fa riflettere lo spettatore sul ciclo vita-morte-rinascita reso dal loop dell’animazione.